1920 | Seconda generazione
Obbedendo alla passione ereditata dal padre Noè, Marcello lavora
sodo, intensamente e con entusiasmo. Si trasferisce a Maglie, acquista
vigneti, si appoggia a stabilimenti sparsi su tutto il territorio
salentino, dalla Valle della Cupa all’Arneo, fino in Basilicata.
Instancabilmente viaggia, su un calesse per tutto il Salento durante il
conflitto mondiale e in automobile dopo la guerra, per accontentare la
fitta rete di clienti, soprattutto del nord Italia. Il vino salentino è,
infatti, considerato, per la sua alta gradazione, un ottimo vino “da
taglio”.
Lo comprano all’ingrosso soprattutto i piemontesi, i
veneti, i lombardi, i toscani, per imbottigliare. Ogni lunedì,
affacciati sugli scavi dell’anfiteatro romano appena riscoperto, ci si
riunisce con agli altri produttori, per stabilire il prezzo di mercato,
al bar “Caffè della Borsa”.